Professione Perpetua di Suor M. Flora

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Lezhë, 7 dicembre 2009


Il 7 dicembre 2009 a Lezhë-Albania Suor M. Flora Ulaj ha sigillato il suo "Sì" con i voti perpetui. La celebrazione è stata presieduta da mons. Ottavio Vitale. Erano presenti i suoi cari genitori, fratelli e parenti, amici e collaboratori, consorelle delle due comunità dell'Albania e rapprentantanza della comunità di Firenze, dove la sorella svolge la sua attività religiosa. 


Ecco la sua preghiera.

Caro Gesù…

                 È iniziato nuovo un capitolo del nostro stare insieme. Quanti ricordi, quanti pensieri affollano la mia mente ed il mio cuore… . Il sì che ho detto sta volta è per sempre, col tuo aiuto ovviamente, perché sei Tu che mi hai cercata, e trovandomi in mezzo alle mie care montagne dove vivevo la mia vita tranquilla mi hai chiamata. Tu mi hai stravolto la vita e il pensiero, la tua proposta era sì affascinante ma mi faceva andare contro i desideri dei miei genitori e parenti…ricordo ancora le parole del  nonno: da quando è nata la nostra razza nessuno si è fatto né prete né suora, tu da dove sei venuta? Già da dove sono venuta o meglio da dove mi è venuto il desiderio di seguirti? Da un incontro con una piccola donna, albanese pure lei, innamorata di te e dei piccoli, degli ultimi, di chi anche senza conoscerti aveva sete di te…lei parlava di te con tutto il suo essere ecco perché in me nacque il desiderio: magari potevo essere come lei, cioè tua.

Solo tu sai quante volte ti ho detto che mi potevi lasciare in pace, potevi scegliere qualcun altro, invece no, tu hai voluto proprio me. Il perché non mi è ancora del tutto chiaro, ma ho capito di non dover pretendere troppo. Mi basta sapere che tu hai un progetto su di me e che lo porterai a termine nonostante tutto e tutti, me ne hai dato prova abbastanza in questi anni ed è per questo che adesso volentieri ti dico: mi sono arresa a te, tu mi hai sedotta ed io mi sono lasciata sedurre… Tu hai giocato con me a nascondino, e una volta mentre piangevo disperata perché non riuscivo a trovarti, attraverso S. Agostino mi hai detto: tu non mi cercheresti se non mi avessi già trovato. Ed è così che ho capito finalmente di “possederti” un po’, perché se io sono tua anche tu sei mio…sei la mia forza, la mia gioia, il mio sostegno, la ragione del mio esistere… Tu non puoi essere solo autoconvinzione, tu sei vivo, vero. Sei mistero e ti riveli come e quando vuoi, sei consolazione che abiti nel cuore. Sei l’amore che riesco a dare ai bimbi, sei il sorriso e l’amore innocente e gratuito che da loro ricevo.

Ti confesso che è costoso dire sia fatta la tua volontà, ma è il segno che io non mi appartengo più, sono tua e tu attraverso i superiori mi porterai dove vorrai.

Ricorderai bene che quando ti ho detto il primo sì a Roma ti avevo chiesto: fa che quando ti dirò quello definitivo io sia in Albania. In un certo senso mi hai ascoltata e il solo pronunciare quel sì definitivo nella terra dove è nato il desiderio di dirlo mi ha dato una gioia immensa. Aiutami a conservarne il ricordo e servirmene per buttare via la nostalgia e la malinconia che spesso assalgono la mia anima. Le consorelle mi hanno fatto una festa grande, per un giorno mi hanno fatto sentire regina, e dal giorno dopo sono tornata volentieri ad essere/fare la “perpetua”.

Una cosa soltanto ti chiedo: donami d’essere felice e contenta, per il semplice fatto d’essere tua, tua per sempre. Grazie!!!

 

Sr M. Flora

 

 

 


 

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