terra delle noci di cocco
Accarezzata ad ovest dal Mare Arabico e ad est dai nebbiosi Gati Occidentali, il Kerala, grazie alla sua ricca diversità naturale e culturale, gode di una posizione geografica unica, dove sono presenti le manifestazioni della straordinaria antica cultura.
Nonostante un benessere che inizia ad essere palpabile nei suoi grossi centri urbani, comunque collegato ad una minoranza della popolazione, la povertà è largamente diffusa, con punte di miseria assoluta, mimetizzata da una natura rigogliosa e spesso incontaminata.
Il Kerala, nato nel
Nonostante le migliorate condizioni economiche, i Keraliti non hanno smarrito il loro legame con il passato e la propria identità culturale. Al suo interno si constatano forti contraddizioni e livelli assoluti di disuguaglianza socio- economica e culturale.
Il Kerala è una terra di miti, misteri e leggende: ogni villaggio ha il suo mito circa la propria origine e ciò si manifesta nella cultura e nei riti. Le leggende del Kerala sono strettamente legate a Vishnu, il protettore dell'Universo secondo la mitologia indù ed alle sue reincarnazioni; esso è inoltre menzionato nelle antiche epopee indiane dei Mahabharata. Il Kerala è forse l'unico luogo al mondo dove I'Ayurveda è praticata con assoluta autenticità e dedizione. Questo antico sistema olistico, affidabile e validato dal tempo, è un metodo naturale per ottenere salute e longevità, con trattamenti ringiovanenti e specifici per alcuni disturbi. Massaggio con olii, bagni medicamentosi, diete con erbe, meditazione, yoga …
Il Cristianesimo in India
L'evangelizzazione di San Tommaso Apostolo, il primo Missionario d'Oriente nell'India Meridionale, avvenuta nel 52 d.C, generò la Chiesa chiamata oggi "siro- malabarese" che appartiene alla tradizione rituale Caldea. Secondo gli storici, l'Apostolo Tommaso seguì la via del commercio, dal Medio Oriente all'India e approdò sulla costa dell'attuale Kerala, nota come Malabar ai mercanti di spezie, per diffondere il Vangelo in questa regione famosa per il pepe. Oggi il Kerala è l'area con la maggiore densità di cattolici in India. È da ricordare che la comunità cristiana in questo luogo, conobbe una grande fioritura nei secoli successivi. E quando i Portoghesi arrivarono in India alla fine del XV sec., essi incontrarono con grande stupore le comunità cristiane fondate da San Tommaso, ampiamente integrate nella società indiana.
Con i mercanti Portoghesi giunse in India anche un altro grande Apostolo dell'Oriente: San Francesco Saverio, che dopo tredici mesi di navigazione, il 6 maggio 1542 giunse a Goa, capitale dell'Impero portoghese delle Indie Orientali. Saverio rimase in terre indiane per due anni, visitando le comunità, annunziando la Buona Novella e con l'aiuto di alcuni interpreti, traducono le preghiere in lingua locale. Le conversioni operate con l'aiuto dei catechisti, furono innumerevoli. Francesco Saverio trovò in India una piccola comunità che da oltre mille anni aveva conservato una fede incontaminata, tramandata di generazione, come una Luce consegnata di padre in figlio.
I missionari della Chiesa di rito latino, si trovarono con stupore e commozione di fronte a queste comunità, dove albergava il seme di una fede primitiva ma autentica. La Chiesa cattolica in India oggi è profondamente radicata, nonostante sia praticata da una minoranza della popolazione. Essa comprende tre riti: il siro-mala‑barese, la cui chiesa oggi presenta grande vitalità, soprattutto nella capacità di generare vocazioni sacerdotali e per la vita consacrata, il siro-malankarese e il rito latino.
La Chiesa cattolica in India, oltre l'annuncio del Vangelo dispone di una grande rete di scuole, ospedali, asili, opere caritative e di solidarietà, coinvolgendo un grande numero di religiosi di vari ordini e congregazioni, del quale Madre Teresa di Calcutta è la più grande testimone.