100 anni fa i primi passi del nostro giornale
Cent’anni sono la tappa prestigiosa di un cammino in sintonia col Vangelo: Dio e il Prossimo, due comandamenti in uno, carità più preghiera. E pure gli scopi che Sant’Annibale Maria si prefiggeva di raggiungere con la diffusione del periodico erano duplici: diffondere il Rogate per suscitare nuove vocazioni e dare voce a chi non aveva voce, soprattutto gli orfani e i poveri, sollecitando l’aiuto spirituale e materiale di amici e benefattori.
San’t Annibale Maria, da tutti venerato come Padre dei poveri e degli orfani, fu particolarmente attento a cogliere l’opportunità degli strumenti di comunicazione che offriva la sua epoca. Numerosi gli articoli scritti per i giornali messinesi in difesa dei suoi “protetti”.
Molteplici gli opuscoli predisposti per sostenere le sue opere caritative e assistenziali. Finché un giorno di cent’anni fa “inventò” in giornale tutto suo, “Dio e il Prossimo”, come strumento di collegamento tra i suoi istituti e i tanti amici e benefattori sparsi nel mondo.
Scritto di suo pugno
Un giornale scritto tutto di suo pugno, che poi affidava alle Suore e alle più grandicelle delle orfane («Tutti fin da piccoli devono assuefarsi al lavoro, se vogliono guadagnarsi un mestiere», diceva) perché trasferissero le sue parole in righe di piombo, che venivano poi assemblate dentro telai predisposti per la macchina da stampa.
Stampato in casa
Fin dal novembre 1884 Padre Annibale aveva ricevuto in dono dal cav. Giuseppe Crupi una macchina da stampa in piano di secondo mano, che impianto nel Quartiere Avignone per avviare al lavoro gli orfani e i ragazzi si strada che andava raccogliendo in Messina. “Tipografia Quartiere Avignone”, questa la ragione sociale dell’attività tipografica che, oltre a manifesti, locandine e sussidi, stampava anche per conto terzi al fine di raggranellare qualche soldo per la nascente Opera. Ma il 26 giugno 1908 l’impresa tipografica mutò il nome in “Tipografia del Sacro Cuore” iniziando a stampare periodico “Dio e il Prossimo”.
Dopo la prima macchina donata dal cav. Giuseppe Crupi, per far fronte alle mole considerevole di lavoro (soprattutto per le alte tirature raggiunte dal periodico “Dio e il Prossimo”) e per una maggior specializzazione degli orfani, Padre Annibale nel 1923 acquistò in Germania una rotativa nuova di fabbrica, che chiamo “La Grazia”.
Distribuito dalle Suore
Il giornale veniva, allora confezionato a mano, copia dopo copia, prima di essere spedito nelle case degli abbonati. A questo lavoro era deputate le Segreterie Antoniane che erano state “inventate” da Padre Annibale per interesse con i lettori, gli amici e i benefattori del periodico “Dio e il Prossimo” una fitta corrispondenza. «Ieri come oggi, di lettere ne arrivano tante, ci racconta un Suora Segretaria. Molte chiedono preghiere per ottenere grazie o ringraziano perché il Signore le ha concesse, tramite l’intercessione di Sant’Antonio e la preghiera delle nostre bambine.
Con tante persone si crea un filo diretto; non si ha nemmeno il tempo di rispondere a una lettera che ne arriva un’altra. Vogliono conforto, parlano della loro malattia o di qualche problema di famiglia. Alcune desiderano notizie sulle nostre bambine, altre si complimentano della nostra opera; tutte aspettano con ansia e leggono volentieri il nostro giornale».