Roma, aprile 2015
Le Juniores dello Juniorato internazionale vivendo intensamente questa tappa formativa stanno riscoprendo il grande dono che hanno ricevuto dal Signore, cioè quello di appartenere a questa famiglia religiosa nella quale il Rogate di Gesù è il leitmotiv e segreto di salvezza del mondo e della società. Consapevoli di tale grandezza le giovani consorelle subito dopo la solennità della S. Pasqua, con entusiasmo e gioia si sono adoperate per diffondere tale “annuncio” soprattutto ai ragazzi della nostra Scuola di Roma.
Attraverso canti vocazionali mimati, preghiere, testimonianze vocazionali e danze tipiche dei paesi di provenienza. hanno voluto suscitare nel cuore dei ragazzi il desiderio non solo di pregare perché il Signore chiami tanti giovani per essere i continuatori della missione di Gesù, suo Figlio, ma hanno offerto loro stimoli per riflettere sul senso della vita e quindi essere disponibili ad accogliere con gioia l’eventuale chiamata del Signore.
Ai ragazzi della Scuola Media le Juniores hanno proposto un messaggio vocazionale un po’ più profondo e impegnativo. Le testimonianze vocazionali sono state accolte da essi con stupore e meraviglia. Le tre testimonianze in sintesi hanno espresso che Dio entra nella vita di una persona e questa si lascia sconvolgere dalla Sua grandezza. E’ tale lo stupore che si è capaci di lasciare tutto per iniziare una avventura alla luce della fede attratti da un Amore che gratuitamente viene donato ad un cuore disponibile.
I ragazzi hanno partecipato con devozione alla preghiera per le vocazioni, hanno provato tanta gioia per il messaggio che le Suore hanno proposto loro ritenendolo di vitale importanza per la loro vita, per la vita della Chiesa e dell’umanità.
I canti vocazionali: Dammi occhi nuovi; C’è di più; Punta in alto eseguiti dalle Juniores hanno donato ai ragazzi un messaggio vocazionale chiaro. Le Juniores hanno condiviso con gioia il loro cammino con Gesù dando segni evidenti che stare “con Gesù è bello!” Hanno saputo contagiare con la loro gioia i ragazzi che volentieri si sono fermati a dialogare, a cantare e a danzare con loro.
Siamo certe che il messaggio dai ragazzi ben recepito giungerà ai genitori, alle famiglie. Il comando di Gesù diffuso anche nella piccola chiesa domestica possa diventare riferimento e stimolo per la nascita di nuove vocazioni al servizio della Chiesa.
Sr M. Lisa e le Juniores dello Juniorato internazionale – Roma
Diamo voce ad alcuni ragazzi della scuola di Roma:
L’incontro che si è tenuto venerdì 24 Aprile ritengo che sia stato molto utile e, soprattutto, ha totalmente stravolto l’idea che mi ero fatta a proposito della vocazione.
Vedere le Suorine FDZ che ballavano secondo le usanze del proprio Paese, non solo mi ha fatto apprendere qualcosa in più su culture diverse dalla mia, ma mi ha anche fatto comprendere che le persone ricevono la vocazione, sono più vicine a Dio rispetto a noi, almeno secondo me, ma sono comunque simili a tutti gli altri, hanno anche loro pregi e difetti, interessi e hobby… ad esempio le Suorine ci hanno mostrato che anche loro amano ballare e cantare come noi, inoltre, ho notato che loro sono molto contente del cammino che stanno percorrendo. In conclusione, questo incontro è stato per me illuminante e spero che se ne possano fare altri simili in cui sarà possibile divertirsi e contemporaneamente pregare e riflettere sull’importante tema della vocazione. (Chiara Polito)
- Hanno detto una frase che mi ha colpita particolarmente: “Dio non toglie niente, dona solo.” Intendevano dire che diventare suore o preti non limita affatto la propria libertà, ma dona felicità e serenità. (Flavia Di Natale)
- Ci hanno fatto capire che essere suore o preti è una cosa molto bella. Ci hanno anche raccontato come è la loro vita e come sono state chiamate dal Signore. (Danilo Finamore)
- Ci hanno fatto capire la gioia di essere state chiamate dal Signore e di aiutare gli altri. Spero che un giorno tanti di noi serviranno il Signore. (Victor Rau)
- E’ stato bello scoprire nuove culture perché mi ha fatto capire l’amore delle Suorine verso le proprie origini, e quello che vogliono fare nella vita. (Chiara Guerrini)
- La gioia che ci hanno mostrato ci ha insegnato che non sempre si vive di oggetti materiali ma anche di sentimenti intimi. (Flavio Sappino)
- Ci hanno lasciato un bel messaggio: “con l’amore di Dio si può andare avanti.” (Ginevra Trapasso)
- Ho capito che loro sono contente della scelta che hanno fatto e spero di esserlo anch’io un giorno. (Lucrezia Livia Rabbiolo)
- Abbiamo danzato con loro e cantato i canti dell’ACR di cui io faccio parte insieme con le mie amiche. (Arianna Sordi)
- Sebbene siano molto giovani sono convinte di ciò che hanno e lo fanno con amore e passione. (Sara Petrucci)
- Anch’io crescendo spero di mettere allegria in quello che faccio. (Federica D’Eramo)