da Padre Nalin, rcj - 125° Opere Socio Educative-

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Alla Rev.da Superiora Generale

                                                                       Madre Diodata Guerrera

                                                                       Figlie del Divino Zelo

                                                                                  ROMA

 

Madre Carissima,

 

        nel giorno in cui si compie il 125° Anniversario delle Opere Socio Educative della Congregazione sorella delle Figlie del Divino Zelo desidero esprimere, anche a nome dei Confratelli tutti, la mia partecipazione alla memoria storica dell’evento con le significative celebrazioni che lo hanno accompagnato in questo anno, memore che l’avvio organizzato dell’attività caritativa femminile ad Avignone segna un passo decisivo nella storia dell’Opera.

        Mi unisco pertanto cordialmente nel ricordo dell’attività educativa operata in questi 125 anni di storia a vantaggio di schiere innumerevoli di bambine, di ragazze e di giovani, elevando insieme con voi il solenne ringraziamento al Signore che oggi si compie in tutte le vostre Comunità.

        Nel lontano 1882 l’apostolato di evangelizzazione e di carità di Padre Annibale nel quartiere Avignone muoveva ancora i primi passi, ma già con l’inizio del primo orfanotrofio femminile nel giorno della Natività della Santissima Vergine, seguito l’anno successivo dalla fondazione del primo orfanotrofio maschile, si compiva una scelta decisiva che orientava in maniera prioritaria l’Opera verso il segmento più indifeso del malfamato quartiere, qual è, appunto, quello degli orfani.

        Pur tra le note e persistenti difficoltà, ben presto le braccia della carità allargate ad accogliere, proteggere ed accompagnare le bambine ed i bambini, si moltiplicarono; man mano le attività per i minori si articolarono in varie forme, dai nidi per l’infanzia, ai convitti, alle scuole, ai laboratori, alle case per mamma e bambino, ai centri nutrizionali, ecc. Allo sguardo benedicente della Santissima Bambinella si affiancò la protezione di San Giuseppe e di Sant’Antonio di Padova. I “piccoli” accolti divennero, nello scorrere del tempo, migliaia e migliaia, appartenenti a diverse nazioni e continenti.

            La Sua Lettera Circolare “Io l’amo i miei bambini”, scritta per questa ricorrenza, ripercorre opportunamente, con uno sguardo pieno di fede, amore e commossa partecipazione, questo itinerario della carità che parte dal santo Fondatore, dalla sua fedele discepola la venerabile Madre Nazarena, dalle prime Suore e prosegue poi, fino ai nostri giorni, ripercorrendo lo zelo e le fatiche di tante Consorelle.

        In questi anni, le nostre due Congregazioni, anche per una chiara scelta dei Capitoli generali, si stanno interrogando sulla missione ricevuta per riscoprirla e rilanciarla con passione nuova all’inizio del terzo millennio. La nostra missione, nello stesso tempo contemplativa ed apostolica, è zelo del Rogate che si esprime nella preghiera per i buoni operai, nella diffusione di questa preghiera, nella promozione delle vocazioni, e quindi nel “farla da buoni operai” tra i piccoli e i poveri secondo l’insegnamento e l’esempio del Padre Fondatore. L’incontro con il Cristo del Rogate e con la sua “compassione per le folle stanche e sfinite come gregge senza pastore” ci coinvolge nella carità che si è concretizzata prioritariamente nel secolare impegno socio educativo. 

        Come Lei ben evidenzia nella stessa Circolare, questi 125 anni di storia hanno portato, non solo in Italia, continui cambiamenti nel mondo della solidarietà e della pedagogia con i quali la Congregazione si confronta con competenza e profezia nell’intento di rimanere fedele al carisma originario ed alle attese e bisogni dell’uomo. La stessa celebrazione dell’anniversario delle Opere Socio Educative diventa occasione propizia per una riflessione sull’impegno educativo e il suo rilancio nelle circostanze attuali.

        Invochiamo, pertanto, lo Spirito, perché in noi sia custodita viva la fiamma del Rogate che si è accesa luminosa nel cuore di Padre Annibale fin dagli inizi del suo cammino, e perché la carità che da essa si sprigiona ci indichi i sentieri da percorrere nel discernimento delle povertà di oggi, specie delle fanciulle e dei fanciulli, i più deboli fra i poveri, e, quando redenti, la speranza di un mondo migliore.

        Reverenda Madre, guardare indietro nella ricerca delle nostre radici, nel discernimento del cammino compiuto, anch’esso dono della grazia, ci consente di collocarci, di fronte al mutare delle condizioni cronologiche e geografiche, con l’approccio corretto, che sapremo cogliere dallo spirito che ha mosso il nostro santo Fondatore e quanti lo hanno seguito fino ai nostri giorni.

        Formulo l’augurio più sentito che l’odierna gioiosa ricorrenza, con la riflessione, lo studio e la preghiera che l’accompagnano, costituisca una preziosa occasione di rilancio dell’apostolato socio caritativo delle Figlie del Divino Zelo ed un importante punto di riferimento anche per noi Rogazionisti, che vi siamo vicini con l’affetto, la stima e la preghiera.

        Con questi auspici e sentimenti saluto cordialmente nel Signore.

 

 

                                                                                (P. Giorgio Nalin, r.c.j.)

                                                                                   Superiore Generale

 

 

Natività della Beata Vergine Maria

Roma, 8 settembre 2007

 

 

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