Suor M. Luisa a Elogbatindi

Apostolato


Tante e svariate esperienze sono profondamente scolpite nella mia mente che non so da dove cominciare e mi viene difficile  esternare. Il salmo 132 così recita: “Ecco quanto è buono e quanto è soave che i fratelli vivano insieme!” Proprio facendo riferimento a questo salmo inizierò dal bellissimo rapporto  umano instaurato.

Premetto che il più facile e anche più toccante è stato l’approccio con i bambini che erano proprio tanti. Bastava un semplice sorriso, una carezza che subito li conquistavi. Vi chiederete che linguaggio usavi? E qui il dramma, eppure vi confesso  che usando il linguaggio dell’amore che accomuna tutti: piccoli, grandi, poveri, ricchi, che non tiene conto né della razza, né della diversità di religione, ha prevalso su tutto e ha vinto ogni barriera. Balbettavo qualche parola in francese,  quasi correttamente l’italiano e “quannu ci voli, ci voli” qualche parola in dialetto siciliano.


Spesso i bambini s’intrattenevano con me dandomi lezione di francese ed io ricambiavo insegnando loro l’italiano. Tre mesi trascorsi in Cameroun sembrerebbero pochi ma in realtà non è così, per me sono stati arricchenti e toccanti. I bambini che appena aprivi la porta o dell’ingresso o della cucina  sembrava un formicaio,  in un secondo erano tutti all’appello. Ma ciò che mi ha segnato in modo particolarissimo è stato il grande amore alla preghiera e questo ci ha permesso di istituire il gruppo di preghiera per le vocazioni costituito proprio dai bambini e così denominato: “ L’enfants en Union de Priere pour les Vocationes. Rimanevo edificata della loro compenetrazione e della ricchezza di contenuti delle preghiere. Emiliane la nostra dirimpettaia, ci ha riferito: “ Da quando i miei bambini frequentano i momenti di preghiera con voi suore non devo più esortarli a pregare anzi spesso sono loro che prendono l’iniziativa nei vari momenti della giornata. E’ veramente bello sentirsi dire questo . Da non dimenticare, l’esperienza di fraternità vissuta con Sr. M. Nivanda. La sua continua attenzione nei miei riguardi, il suo fraterno affetto e il sincero e costante incoraggiamento nel dire che facevo bene quelle piccole incombenze che  mi dava. I momenti di preghiera, a volte, fatte sole di risate per via della lingua, tutto è stato speciale e bello. Dal profondo del mio cuore sento di rivolgere il mio grazie  a Sr. Nivanda che con la sua attenta e particolare  cordialità non mi ha fatto sentire di essere in un altro continente.

Anche la vicinanza  affettiva dei confratelli rogazionista ha avuto un grande valore per me. Il sacrificio eucaristico celebrato da loro, a volte, momenti di preghiera fatta insieme, le nostre feste e perché no anche dei pasti e delle uscite condivise ci faceva sentire doppiamente fratelli. Da non sottovalutare il lavoro in parrocchia a Elogbatindi e a Bounghen  e le visite alle rispettive famiglie. Quanto povertà! Quanta miseria!… e anche qui quanti bambini sempre allegri e sorridenti quasi a gridare viva la vita. A volte li vedevi addormentati sopra i banchi per la stanchezza della lunga strada percorsa a piedi. E per concludere la particolare bellezza del paesaggio,l’immensa distesa di verde dei palmeti, degli alberi di banano, di papaie, del mais e in più la grande distesa dei fiumi a lungo corso e del meraviglioso mare dell’Atlantico e precisamente della spiaggia di Kribi.

Un grazie di cure si eleva dalla totalità del mio essere al Signore per aver suggerito alla carissima Madre generale di farmi vivere questa esperienza che ha segnato un solco profondo e indelebile nella mia vita. Anche a Sr. Nivanda e ai bambini del Cameroun la mia sentita riconoscenza per avermi fatto trascorrere tre mesi di vita all’insegna dell’amore profondo e della continua scoperta delle meraviglie del creato.

 

Roma 06/09/2006  Sr. M. Luisa lombardo


 

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