Testimonianza di Suor M. Floriana Lapolla
Avventura meravigliosa con il Signore nel mio cammino vocazionale di 50 Anni
La vita religiosa è fatta di sorprese da parte del Signore, man mano che si cresce negli anni e nell’esperienza religiosa il Signore mette in evidenza il suo piano d’amore da seguire. Mettere su carta avvenimenti,sentimenti ed emozioni personali di molti non e` facile, ma e` alquanto interessante perchè’ porta a riflettere e rivivere momenti di gioia e di dolore vissuti e sperimentati nel corso di 50 anni. Terminato il curriculum delle scuole elementari mia mamma mi mandò ad imparare il mestiere di taglio e cucito che sarebbe stato il lavoro per il mio futuro. Man mano che i giorni e mesi passavano sentivo attrazione alla vita religiosa e alla preghiera. Dopo circa due anni di preghiera e riflessione mi decisi di chiedere alla mamma il permesso di andare a farmi suora. Lei rimase sorpresa e mi disse no perchè i suoi piani su di me erano diversi. Dopo tante insistenze da parte mia lei si arrese dando il suo parere favorevole. Cosi all’età di 14 anni e mezzo il 23 Marzo 1953 la mamma mi accompagnò all’Istituto delle Figlie del Divino Zelo di Altamura provincia di Bari. Da quel momento iniziò il mio cammino di formazione religiosa. Il 7 Ottobre 1957 vengo ammessa al noviziato con il nome di Sr. Floriana Lapolla della Madonna del Divino Amore, la mamma era presente alla celebrazione, la sua presenza era per me un segno che il Signore mi voleva tutta sua. L’esperienza di due anni di noviziato è’ stata molto interessante e decisiva per la mia vita; infatti il 7 Ottobre del 1959 pronunziai per la prima volta voti religiosi: povertà ,castità, obbedienza servire i poveri secondo le costituzioni delle Figlie del Divino Zelo. Ho sempre chiesto al Signore la grazia della perseveranza nella vocazione religiosa come Figlia del Divino Zelo. Non riesco ad esprimere l’emozione che ho provato quando ho pronunziato per la prima volta i voti religiosi. Fin dal noviziato nutrivo il desiderio di andare in terre di missioni. Dopo due anni dalla professione perpertua la Madre generale mi chiama a Roma e mi comunica di essere stata trasferita in Australia. Ancora entusiasta della mia consacrazione non metto ostacolo difronte all’obbedienza, il sogno di portare il Rogate in terra di missione viene esaudito, ringrazio il Signore di questo grande privileggio. Dopo aver preparato i documenti necessari, il 31 Gennaio 1966 con la compagnia KLM lascio l’Italia. Dopo oltre 28 ore di volo finalmente l’aereo atterra al vecchio aereporto di Essendon. Lì trovo la Superiora, Madre Gennarina, l’amica dell’Istituto Roma Manzoni e Sr. Letizia, tutte persone a me sconosciute. L’avventura missionaria inizia proprio qui in Australia. Mondo nuovo da scoprire lingua da imparare, persone da conoscere e stabilire contatti di amicizia. Insomma mi sento come bambina che deve imparare a fare i primi passi per poter camminare da sola. Certamente il primo impatto con questa nuova realtà non è stato semplice e facile. Momenti di scoraggiamento e di sconforto non sono mancati, però il forte amore alla mia vocazione e allo zelo per il Rogate e le parole consolante di Gesù: “chi mette mano all’aratro e si volta indietro non è’ degno di me” mi hanno dato forza e coraggio di continuare il cammino missionario. Il Signore ha voluto farmi fare diverse esperienze esplicando diverse attività nella comunità e nel lavoro apostolico. Dopo 17 anni di lavoro comunitario ed apostolico in Richmond vengo trasferita a Shepparton. Qui inizia la seconda tappa missionaria. Anche questa volta ho dovuto cominciare tutto da capo, ambiente persone, lavoro. i nove anni di lavoro apostolico a Shepparton hanno lasciato nella mia vita un’impronta molto profondo e ancora oggi dopo tanti anni ricordo con nostalgia gli anni trascorso a Shepparton. L’otto dicembre 1989 I superiori mi chiedono di andare in India, nuova missione dell’Istituo. Non mi rifiuto, pronta per una nuova esperienza. L’impatto dell’India è stato molto forte, mi trovo di fronte a una realtà completamente diversa dall’Australia. La realtà sociale, la povertà, il numero esorbitante della popolazione il cibo, in una parola per me è stato un vero shock. Ma come ho detto prima ho preso il coraggio nelle mani con la preghiera e la fiducia nel Cuore di Gesù vado avanti. I primi giorni mi sembravano impossibili da poter rimanere, ma avevo la senzazione di dover sacrificare qualcosa di me, cioè lasciare dietro di me le abitutini e il modo di pensare al tipo europeo o australiano in altre parole dovevo fare il passo di inculturazione, divenire una di loro, solo così ho trovato pace dentro di me e, mi sono sentita accettata dal popolo indiano e mi sono convinta di essere una missionaria. Mi sono convinta che per essere missionaria non si deve predicare molto o niente, ma testimoniare l’amore di Dio con la mia vita povera, semplice. Dopo l’esperienza indiana mi sono sentita di dover ridimenzionare il mio stile di vita in Australia, ritornare alla semplicita’dell’india. Nel 1995 Sono chiamata questa volta nelle Filippine. Anche qui nuovo ambiente nuove persone, nuova lingua insomma devo ricominciare ad entrare nella mentalità e cultura filippina per poter iniziare a lavorare. Ringrazio i superiori che ancora una volta mi hanno dato di fare esperienza missionaria in Corea ed Indonesia anche se per pochi mesi. Dopo undici anni di lavoro apostolico nelle filippine, India ritorno alla base della mia missione in Australia, dove ho trascorso più anni. Quando ho lasciato l’Italia ero giovane e senza esperienza. Adesso dopo 43 anni di vita missionaria mi ritrovo con un bagaglio di ottime esperienze , culture e amici acquisite. Tutto è stato ed è dono del Cristo del Rogate. Ritengo che l’impatto delle diverse culture e persone hanno contribuito molto alla mia formazione spirituale e se sono quella che sono oggi lo devo a tutte queste persone che la divina provvidenza ha messo sulla mia strada nel corso di 50 anni. Vada un mio sincero grazie a tutti per avermi dato una mano a crescere spiritualmente.l mio grazie vada anche ai miei superiori che mi hanno dato il privileggio di andare in missione. Soprattutto la mia gratitudine vada al buon Dio che infallibilmente mi ha sostenuta con la sua bontà paterna in modo particolare nei momenti di scoraggiamento e difficoltà che la vita di missione comportava e grazia di lavorare nei diversi posti di missione. Con gioia posso dire: Grande cose ha fatto per me il Signore in questi 50 anni di fedele servizio per i poveri e il Rogate che sento vivo nel cuore. Sia lode e gloria al Cristo del Rogate ora e sempre.
Sr. Floriana Lapolla
Celebrazione del 50° di Professione Religiosa a Richmond, AUS