26 settembre 2009
Il Tifone “Ondoy” ha colpito
Marikina
Le Figlie del Divino Zelo non sono risparmiate.
Chi poteva pensare che sarebbe accaduto?
Quando la natura parla, tutto è silenzio……
26 Settembre 2009 – È sabato, quando il tifone Ondoy di
intensità numero uno è arrivato nelle Filippine. A causa della
continua e forte pioggia, gli operatori delle dighe temevano che queste
traboccassero perciò le hanno aperte e le acque rilasciate
hanno causato allagamenti in tanti luoghi, paesi e città nei
dintorni di Rizal, Metro Manila e anche a Marikina.
Tante persone sono rimaste intrappolate nelle loro case e sono
morte, tante famiglie si sono separate, tanti sono i traumatizzati
particolarmente i bambini, tanti sono i danni, i feriti e morti che sono si
sono registrati. Quel giorno è stato pieno di angoscia, incertezza, ansia,
timore perché nessuno poteva sapere cosa sarebbe successo dopo. Tante persone
si sono trovate impreparate e anche noi Figlie del Divino Zelo non siamo state
risparmiate.
Era poco dopo il pranzo quando all’improvviso l’acqua intorno alla casa è
cominciata a salire rapidamente, è arrivata a 4 piedi fuori e
dentro mentre ad Olandes, il posto dietro il convento, l’acqua è
arrivato fino 15 piedi. È stata veramente un’esperienza dolorosa e
spaventosa perché non era mai successo prima. Tutte siamo rimaste calme ma
sensibili a attente a qualunque peggioramento della situazione. Cercavamo di
aiutare e sostenere ognuna, salvando qualsiasi cosa potevamo salvare dal primo
piano della casa.
E’ stata per noi suore e postulanti un esperienza dura non
sapendo COME e QUANDO sarebbe finito tutto.
E anche per la folla…..
Impressa nella mia mente le diverse emozioni sulle facce
(bambini, giovani ed anziani) che hanno lottato per la loro vita mentre
gridavano “aiuto”, prendendo qualunque cosa potevano salvare dalle loro case
già sotto acqua, salivano i recinti, passando poi dal tetto, le mura e il
cancello della nostra casa perché solo così potevano uscire dall’Olandes.
Tremendo! Ma in mezzo a questa orribile, disastrosa e tragica situazione,
si può solo imparare ad inginocchiarsi e a mettere tutto nelle mani del
Onnipotente. A Lui basta anche solo una piccola fiamma di fede
e di speranza.
Davvero, tutto è nelle mani del Creatore……
Suor M. Connie, fdz
Testimonianze
Di fronte alla sofferenza che si abbatte su tutti, (ricchi, o poveri, noti, potenti o no)ho avuto un immenso smarrimento. Vedere la realtà è tremendo. La Natura Madre che è usata male ci sta dando una lezione. Sperando…… Eppure sopra di tutto, io vedo la grazia di Dio così evidente nella vita degli uomini nonostante la loro durezza di cuore.
Sr. M. Jeanette,
fdz
Typhoon "Ondoy" hit Marikina
The Daugthers of Divine Zeal was not
spared . . .
Who would think it will happen?
Ah! When NATURE speaks, everybody is silent....
SEPTEMBER 26.2009 - Saturday, when typhoon
signal #1 "Ondoy" entered the Philippines. Due to its continuous
heavy rainfall, dams were feared to overflow, thus they opened and released
water from it which caused flood to many towns, cities and municipalities
around Rizal and Metro Manila including Marikina.
Many were trapped and
died inside their houses, many families were affected and separated, many were
traumatized especially the children and worst, many damages and casualties were
recorded after. Undeniably true was the fact that the day was already stamped
with agony, obscurity, uncertainty, anxieties and fears for they knew not what
will happen next.
Many were caught
unprepared and we, the Daughters of Divine Zeal, were not spared from it!
It was shortly after our
lunch when everybody was shocked by the sudden and rapid increase of water all
around the convent. YES, we were not spared of the flood . If I am not mistaken
the estimated level of water at the height of the disaster was about 4
ft outside and inside was about 3.5 ft ( referring to the
vicinity of the convent only) while Olandes which is located at our back and
gate 3 of the subdivision was 15 ft high already. It was really a
very tragic one and it never happened before.
Nevertheless. everybody
remained calm, sensible and attentive/alert to whatever worst may happen next.
I think "presence of mind" was in everybody as we tried to help one
another save whatever we could save from the ground floor.
It was for us, sisters
and postulants a very tough experience not knowing HOW and WHEN everything
would end up.
Painted in my memory were
the different emotions registered in their faces (both the young and
the old ) who were battling for their life while they cried for help. Carrying
whatever they could save from their houses, which, at that time were submerged
already in water, climbed up the fence then passed through the incinerator, the
roof, the wall, the gate of the convent for it was the only way to get out from
Olandes.
Scary? Honestly YES! Yet
in the midst of such horrible, disastrous and tragic situation, who
would not learn how to bend their knees and
surrender everything to the Almighty. Even a simple flicker of faith and hope
was enough for Him.
Indeed, everything is in the
hands of the Creator…
Suor M. Connie Borjal