La Bolivia è uno stato dell’America Meridionale, situato nella zona centrale del continente e privo di sbocchi verso il mare.
Confina: a nord est con Brasile, a sud con Argentina, e il Paraguay e ad ovest con il Perù e il Cile.
La Bolivia è una nazione multiculturale con molte risorse naturali, culturali e archeologiche. Conosciuta come la culla della cultura tiwanakota. La cui conoscenze scientifiche in vari settori, sono legate al mondo Inca.
Storia precolombiana
Questa parte del continente precolombiano è abitata dalla nostra specie 15.000 – 20.000 anni. Nelle regioni andine dell’attuale Bolivia fiorirono numerose culture di cui la più importante è forse la cultura Tiwanaku, che si sviluppò tra il II secolo a.c. ed il XII secolo nella parte meridionale del lago Titicaca. Molto recente il dominio Inca, che data il XV secolo. L’Impero del Tawantinsuyu venne sottomesso dalla conquista spagnola di Francesco Pizarro anche grazie alle lotte interne per il potere.
La Bolivia non è però solo un paese andino. I due terzi del suo territorio sono bassipiani tropicali. In queste regioni, da epoca anteriore alla conquista Tiwanaku, si svilupparono complesse organizzazioni umane che crearono e controllarono estese opere di ingegneria idraulica, nella savane e foreste dell’attuale regione del Beni. La cultura delle Lomas di Maxos e Baures permise per quasi 3.000 anni l’esistenza di una densa popolazione che riuscì a convivere con le periodiche inondazioni di imponenti affluenti del Rio delle Amazzoni, come il rio Mamorè, Beni e Itenez.
Le guerre di confine
Tra il 1828 e il 1900 La Bolivia fu in guerra aperta o latente un può con tutte le nazioni confinanti (perù, Cile, Paraguay e Brasile), per questioni di confine e per controllo di giacimenti minerari e risorse forestali (1899-1900) guerra del Acre per il controllo dell’estrazione del Caucciù).
Il più importante dei conflitti è certamente la guerra del pacifico (1879-1884), in cui Bolivia e Perù si scontrarono con il Cile. La sconfitta in questo periodo e i successivi trattati di pace sottoscritto ed approvati dal governo boliviano, portarono alla cessione del litorale oceanico boliviano che così perse il suo unico sbocco marino.
Storia moderna
La guerra del Chaco portò al potere una nuova generazione di militari, con una forte enfasi nazionalista. Internamente la situazione restava caotica, con il dominio economico e sociale dei baroni dello stagno che controllavano l’intera economia nazionale. Fu opera di questi la destituzione degli ufficiali nazionalisti e l’instaurazione di un governo pro-USA che partecipò formalmente alla seconda guerra mondiale. Questa partecipazione generò maggior risentimento nella popolazione, giacché si limito alla fornitura agli USA di materia prima a prezzi irrisori, senza nessun reale riconoscimento economico per l’economia nazionale.
Tutto ciò contribuì all’avvenimento storico di maggio trascendenza dall’indipendenza: la rivoluzione del 1952. Artefice della rivoluzione fu Victor Paz Estenssoro e il Movimento Nazionalista Revolucionario (MNR). Venne istituito il suffragio universale, furono nazionalizzate le miniere di stagno e nel 1953 si decretò la riforma agraria. Con la rivoluzione nazionalista la Bolivia uscì, secondo l’opinione di molti, dall’età feudale.
Storia contemporanea
La MNR restò al governo, con importanti successi elettorali, fino al 1964, quanto un colpo di stato militare portò alla presidenza il generale Renè Barrientos Ortuno; du durante il suo governo che si sviluppò la guerriglia del “Che” nel dipartimento di Santa Cruz. Fu lui a dare l’ordine di assassinare Ernesto “Che” Guevara il 9 ottobre 1967. Barrientos morì l’anno dopo in un misterioso incidente aereo.
Furono periodi di colpi di stato militari, anche qualcuno di sinistra. In questi anni la Bolivia partecipò al piano continentale di repressione e assassinio degli oppositori politici denominato Plan Condor, assieme a Cile, Argentine, Brasile, Paraguay e Uruguay. Al generale Hugo Banzer, succede Garcia Meza che instaura l’epoca della narco-dittatura, in cui la cocaina e il narcotraffico diventano strumento di pianificazione economica dello stato.
Attualità
Nelle elezioni convocate per dicembre 2005, Morales del Movimento al Socialismo (MAS), vince le elezioni con la maggioranza assoluta degli elettori.
Il 1 maggio 2006, Morales, nazionalizza, per la terza volta nella storia boliviana, gli idrocarburi. Nello stesso mese il governo di Morales ha annunciato una nuova riforma agraria, con l’obiettivo ufficiale di distribuire la terra ai contadini. (Si tratta di una proposta controversa e che potrebbe creare conflitti nuovi concessionari di terre.
Inoltre questa proposta potrebbe aggravare ulteriormente la distribuzione di ecosistemi forestali e savane e porre in pericolo aree protette e parchi nazionali.
Il paesaggio
Compressi tra il tropico del Capricorno e il 10° parallelo S.
Si distinguono tre aree geografiche:
· Area andina, nella parte meridionale e occidentale
· L’altipiano andino
· Bassipiani tropicali
Due terzi del territorio boliviano sono bassipiani tropicali, tributari del Rio delle Amazzoni e del Rio de
Inoltre
Circa
Le montagne
La zona andina del paese e situato principalmente nella parte occidentale del paese. È caratterizzata da un plateau delimitato da due catene montuose.
Sono numerose le cime superiori ai
Idrografia
Nelle pianure e nelle valli settentrionale e nordorientali il sistema idrografico è dominato dal bacini dei fiumi Beni e Mamorè, che segna il confine con il Brasile. I due corsi d’acqua, entrambi navigabili per lungo tratto, costituiscono il principale ramo d’origine del madera (o Madeira) affluente del Rio delle Amazzoni.
Nell’area meridionale il corso d’acqua più importante e il Pilcomayo il quale tributa, dopo un lungo percorso, nel Fiume Paraguay; infine il Desaguadero collega il Titicaca al lago Poopò.
Clima
Data la morfologia del territorio e l’ampio spazio latitudinale occupato,
Etnia
Secondo l’ultimo censimento del 2001 dell’Istituto Nazionale di Statistica (INE), la popolazione indigena rappresenta circa il 4,95% della popolazione totale. Percentuale che arriva al 73,20% se consideriamo le sole zone rurali.
Secondo il CIA Word Factbook 2006, la popolazione boliviana è costituita da seguenti gruppi etnici: quechua 30%,aymara 25%, meticci 30%, europei 15%.
Religione
L’articolo terzo della Costituzione boliviana riconosce e sostiene la libertà di culto.
La maggio parte della popolazione è cattolica (75%) ma sono in forte crescita genericamente definiti protestanti e movimenti cristiani detti sette, molto popolari nel quartieri periferici della città.
Si stano riproponendo con forza anche gruppi che fanno riferimento a rituali religiosi ancestrali preispanici.
Geografia politica
· Il tasso di mortalità infantile è del 60,6 per mille.
· Del quasi 10 milioni di abitanti, sei milioni sono in età lavorativa, ma non hanno lavoro.
· Il 57% della popolazione vive di lavoro informale.
· I giovani boliviani con meno di 18 anni, sono il 47,7% della popolazione.
· Il 61.1% della popolazione della Bolivia ha volto indigeno.
· Le donne, li indigene ed i bambini sono i più vulnerabili tra la popolazione.
· Un milione di ragazzi in età scolastica non frequentano la scuola e un altro milione di bambine e ragazzi lavorano per l’intera giornata.
· Il 56% della popolazione è analfabeta e fra contadini questa percentuale arriva, in alcuni posti, al 95%.
· secondo dati ufficiali 16.000 bambini muoiono nell’anno per una semplice diarrea.
· Non esiste un sistema nazionale di sanità.
· L’immigrazione verso l’Europa, principalmente Spagna è un fenomeno di grande proporzioni e che provoca molta divisione nelle famiglie (genitori immigrano e lasciano i figli con i parenti che non possono educarli).