19/07 - Mons. Mario Russotto

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Vescovo di Caltanissetta


“ La messe è molta, gli operai sono pochi, pregate dunque il  Padrone della messe, perché mandi operai alla sua messe” (Lc 10, 2; Mt 9, 35 – 38)

 

E’ stata una giornata particolare quella di oggi che ci ha visti in un clima di silenzioso raccoglimento e preghiera. Mons. Mario Russotto, Vescovo di Caltanissetta, nella mattinata ci ha aiutati a riflettere sulla pericope riguardante il Rogate (Lc 10,2) con lo stile della Lectio. Nel pomeriggio invece, sul brano di Marta e Maria (Lc 10, 38 – 42). La preghiera del Vespro fatta per piccoli gruppi ci ha visti impegnati nel momento delle preghiere di invocazione a vivere l’ultimo momento della lectio, la Collactio.

Un’intera giornata accompagnati dalla Parola di Dio, immersi in quel fiume sovrabbondante di luce che irrompeva dalle “pesate” parole del Vescovo sulla Parola e interiorizzate nel silenzio.

 

 

 Leggendo le pericopi sul Rogate, soffermandomi su quella di Matteo mi sono chiesta: “Chi sono? Sono una buona operaia?”. Credo che come battezzata sono stata chiamata a compiere un compito importante nella Chiesa e soprattutto ad essere un tassello di mosaico che unito a tutti voi, completa l’opera meravigliosa di Dio nella messe. Mi sono chiesta: “Chi è allora la FDZ?”. È colei che sa stare con se stessa, si vuole bene, si conosce accettando e accogliendo le proprie infermità offrendole al Padrone della messe, perché possa operare meraviglie; è colei che sa stare con la gente, sa incontrare ciascuno di essi guardandoli con occhi del cuore, che vanno veramente oltre, rispettandoli, venerandoli e curandoli con un sorriso, una parola amica…; ma è anche colei che s lascia mettere in discussione dalla Parola del Divin Maestro che interpella ogni giorno esigendo non tante cose ma una cosa che racchiude tutte le sue parole dette e ridette, e soprattutto vissute in pieno ed è l’AMORE, essere amore che ama e che si lascia amare. Questa sua Parola mi lascia, ogni volta che la leggo, un po’ sconvolta positivamente, perché mi mette davanti al trampolino da cui lanciarmi nel gran mare della messe, che attende operai coraggiosi che giochino la propria vita per un Bene maggiore senza ripiegamento su se stessi, riconoscendosi operai e messe allo stesso tempo”. (Sr Caterina Berloco, FDZ)

 

 

“The harvest is great but the laborers are fews, pray therefore the Lord of the harvest to sewnd laborers to his harvest, (Lk 10,2; Mt 9,35-38)

What a beautiful image of Jesus watching a beautiful golden harvest!  So little by little I opened my right hand and I could feel the rough grains in it. How precious this reality! I am  a spouse of the Lord of the harvest!  I have to work side by side with him. I looked around and was relieved to see many others with me – the FDZ!  Together we can work in this harvest in our own special way: talents, nationalities, languages, intelligence, poverty and richness – all needed to work together in this vast Harvest. Jesus went around from village to village

San Francisco, California a beautiful city, a city full of human misery, a place where the magnificent golden gate bridge was built by human hands.  Thousands and thousands of people from all over the world visit San Francisco to see this beautiful work of art.  I was one of those curious people who visited the Golden Gate Bridge years ago.  I can still picture myself full of awe and wonder.  But what caught my attention was that people were under it working quietly and steadfastly repainting and checking any damage.  People driving their cars, buses motorcycles and bikes are seemingly unaware of the work done below. 

I think of us FDZ as that bridge, beautiful connecting two portions of land answering the needs of commuters, facilitators of people from both sides of the bridge.  We can do it by working together notwithstanding our differences but putting together our talents and gifts.  We can connect this world divided by economic status, religious beliefs and prejudices. 

What makes us strong is what SOMEONE  is repainting us all constantly to keep the rust away checking on some damages (our frailties and woundedness) so as to keep us strong for others.

We may appear very beautiful and sturdy on the outside but we have to remember that our inner strength comes from that SOMEONE, our Lord, our Spouse, our Divine Builder, Architect, Engineer and Laborer.

(Sr. M. Bernardita Nudalo, FDZ)

 

 

 

“Il verso 2 del vangelo di Luca cap. 10 su cui oggi abbiamo riflettuto e pregato è stato per me come la “casa” in cui il Signore mi ha fatto amorevolmente abitare, custodendomi nella calma per tutto il tempo.

Il “Divino Agricoltore” vede l’abbondante messe e “con lo sguardo del cuore” custodisce  la maturazione dell’intera piantagione.

Per la mia vita di sacerdote, la presenza nella Messe di Colui che prima di me conosce il campo e ciò che vi è seminato, che ancora prima che io mi affaticassi a curarlo e mettere tutte le mie energie al suo servizio, Lui conosce la faticosa e silenziosa crescita di ogni spiga che lo compone, quindi non c’è da temere. E’ bello pensare allora che veramente prima di ogni nostro respiro vi è l’afflato d’Amore di Colui che ci chiamati a collaborarle”. (don Giovanni Lauretta)

 

“Maria se faz casa para acolher Jesus! Bem-aventurados os que escutam...

 Nao existe escuta sem amor”.

Senhor, ensina-me a parar e acolher, a fazer silencio, a estar a teus pés, a  estar junto a ti, a te escutar, a te acompanhar... a te amar, para  encher-me de ti e levar-Te aos meus irmaos; para aprender a acolher e ser fiel e feliz”.

                                                                         Suor M. Inez Rosso fdz

 

“...io sono tra questi pochi operai, come poco efficiente: egocentrico, efficiente, attivista e arrivista, ecc… Queste ferite rallentano l’opera del raccolto. Chiedo al Signore di mandare il Suo Spirito per trasformare il mio cuore di carne, per essere dono alla Chiesa e alla mia famiglia religiosa”.

(Una FDZ)

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La serata si conclude con un graditissimo omaggio al nostro carissimo Padre Fondatore, Sant'Annibale M. Di Francia" dall' Orchestra  "Jupiter Chamber" che si esibisce in canti per onorarlo.

 

Musica di Alessio Benvenuti Testi di Roberto Benvenuti e Suor Lidalma da Montepulciano  
 

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