Shenkoll - Albania, 15 agosto 2006
La vocazione: dono divino accolto con riconoscenza
Dal mio cuore trabocca un grazie infinito a Colui che nella sua bontà e misericordia ha posato il suo sguardo su di me, chiamandomi a vivere con Lui, per Lui e in Lui, tutti i giorni della mia vita. Nulla e nessuno ha sconvolto cosi tanto la mia vita come il suo amore gratuito verso di me, che non tiene conto del passato in cui sono stata lontana da Lui, ma coglie quella timida disponibilità a collaborare, dà significato al mio vagare in cerca della felicità e dare un senso al mio esistere.
Tutto ha avuto inizio l’ 11 marzo del 1991, giorno in cui ho ricevuto il battesimo, convinta di ricevere un portafortuna. Erano infatti i primi anni in cui si cominciava a parlare di Dio (non sapevo nulla della sua esistenza, nessuno me ne aveva mai parlato). Andavo in chiesa non perché sentivo il bisogno di Dio ( che non conoscevo) ma per curiosità e per passare il tempo, assistevo alla messa come una spettatrice. Un giorno, al momento della Comunione, mi sono messa in fila e, senza capire cosa stavo facendo, ricevetti la prima Comunione (Lui però sapeva cosa voleva da me e permetteva tutto). Non sapevo pregare, fu Lui stesso ad insegnarmi, a farmi innamorare della sua Parola. Quel Dio sconosciuto seppe farsi spazio negli abissi del mio cuore, non è stato tanto facile, perché la fede è dono ma anche conquista). Di una cosa sono certa: da quando ho smesso di fidarmi di me ed ho iniziato a credere in Lui le cose nella mia vita sono cambiate. Sentivo nel cuore di dover fare qualcosa per gli altri, ma soprattutto di offrire la mia vita a Lui. Dopo tante resistenze da parte dei miei familiari andai a fare un esperienza con le Suore FDZ, di cui ora faccio parte. Da quel giorno vidi dove Lui abitava e stetti con Lui.
Il mio ringraziamento va a quanti mi hanno accompagnata, aiutata e illuminata, durante questi anni di formazione, a capire la volontà di Dio su di me. Ora, per grazia divina, non vi sono gioie, passioni, parole speranze che possono riempire il mio cuore al di fuori di Lui.
Il 15 agosto 2006, a Shenkoll (Albania), ho emesso la professione perpetua. Mentre ero prostrata per terra adorando la sua volontà su di me e pronunciando il mio “SI” definitivo nel seguirlo, si presentavano alla mia mente tanti volti, nomi di gente che soffre che chiede il sostegno della preghiera, volti di persone segnati dalla guerra, come vediamo nei nostri schermi televisivi; ho pregato per le necessità della Chiesa intera, ma specialmente ho invocato Dio e tutti i Santi per la mia terra, l’Albania, affinché sia benedetta con il dono di nuove vocazioni.
Sr. Mariana Marinaj, fdz