30 luglio 2022
Discorso di
chiusura di Madre Maria Elì
Milanez
Sorelle
Capitolari, mie carissime,
siamo tutte arrivate
a Roma nella Barca, che già ci aveva riunite nel gran viaggio dalle diverse
comunità di tutto l’Istituto, portando desideri, sogni, proposte, prospettive
non solo nostri e delle nostre consorelle ma anche di tutta la realtà laicale e
sociale con cui collaboriamo e operiamo.
Abbiamo vissuto
profondamente questi giorni la realtà capitolare continuando a navigare con
coraggio nella fraternità dell’internazionalità, tra le vicissitudini e le
gioie quotidiane, superando infermità, perdite, dubbi, ricerche nella certezza
dello Spirito illuminante, sostenute dalla Parola di Dio e dall’Eucarestia,
dall’assistenza della Vergine Maria, del coraggio carismatico del nostro amato
Fondatore. Forti del nostro motto capitolare: “Da questo sapranno che siete
miei discepoli, che avete amore gli uni per gli altri” (Gv 13,35) abbiamo
proceduto illuminate dal faro della nostra consacrazione: Gesù, Divino
Rogazionista.
In questo lungo
mese abbiamo pregato, ascoltato, riflettuto, nelle nostre diverse espressioni,
e per molti giorni ci siamo messe a decidere, votare, indicare priorità e
obiettivi; abbiamo scelto nuovi cammini
e ancora di più abbiamo sentito la modalità del dialogo e della
sinodalità da sviluppare come famiglia, elementi portanti della nostra vita
fraterna.
Abbiamo scelto un
governo internazionale, coraggio!
Arrivando ora
alla conclusione di questo evento, non del cammino, e facciamo nostra la
proposta di camminare come indicato nell’obiettivo del sessennio:
1. vivere la fraternità in stile sinodale,
attraverso l’accoglienza, il dialogo e il rispetto
2. nella cura delle persone e del creato,
in atteggiamento inclusivo di tutti e tutto
3. attraverso la rilettura delle
Costituzioni, quale regola di vita e cammino di santità, per ogni FDZ
4. per incarnare il carisma, avvicinandoci
al centenario della morte del nostro Santo Fondatore.
5. nei cambiamenti d’epoca, nell’oggi
della storia che ci invita a guardare i diversi contesti e le persone nelle
loro diverse realtà di povertà, bisogni e fragilità, per dare risposte
profetiche negli orizzonti del domani.
Ringrazio tutte
ed ognuna di voi, per quanto avete collaborato in questo evento, chiedendovi di
essere portatrici di questa buona notizia di speranza, attraverso la vostra
vita, in ogni nostra comunità, incarnando la fraternità di cui dobbiamo essere
testimoni.
La Barca continua a navigare e noi viviamo in questa barca, unite e felici verso la meta rogazionista che ci siamo proposte: la fraternità!