Italia_Vaticano / 29 giugno 2022
“Sperimentiamo ancora tante resistenze interiori che non ci permettono di metterci in movimento. A volte, come Chiesa, siamo sopraffatti dalla pigrizia e preferiamo restare seduti a contemplare le poche cose sicure che possediamo, invece di alzarci per gettare lo sguardo verso orizzonti nuovi, verso il mare aperto. Siamo spesso incatenati come Pietro nella prigione dell’abitudine, spaventati dai cambiamenti e legati alla catena delle nostre consuetudini”. Chiediamo allo Spirito Santo che vivifichi la nostra assemblea perché come ha detto il Santo Padre anche noi diveniamo parte di una “Chiesa senza catene e senza muri in cui ciascuna possa sentirsi accolta e accompagnata, in cui si coltiva l’arte dell’ascolto, del dialogo, della partecipazione, sotto l’unica autorità dello Spirito Santo”. Un Istituto “libero e umile, che “si alza in fretta”, che non temporeggia, accumula ritardi sulle sfide dell’oggi”.