Casa Generalizia, 18 ottobre
Ha luogo, nella Cappella della casa generalizia, la solenne celebrazione Eucaristica, di ringraziamento al Signore per il 50° di Professione religiosa della Consigliera generale, Suor M. Lisa Fineo. Presiede il Superiore generale dei P. Rogazionisti, P. Angelo A. Mezzari e concelebrano i confratelli P. Fortunato Siciliano e P. Eros Borile. Sono presenti le Consorelle della casa di Roma, i familiari della festeggiata, il Presidente e i membri dell’Associazione “Solidarietà e Missione Onlus” e gli Amici dell’Istituto.
Testimonianza di Suor M. Lisa
Più volte ho avuto l’occasione di chiedere a novizie o giovani suore, di raccontare la storia della propria vocazione. È stato bello vedere come ognuno accoglie e ricambia l’amore alla sua maniera! E riesce ad esprimere questa esperienza (che andrebbe narrata a due voci!) solo fino ad un certo punto; perché ciò che si vive in profondità, penso rimanga un segreto, una esperienza difficile a tradurre in parole per chi lo vive!
Quindi anche per me non è diverso. Cinquant’anni di vita religiosa! In quest’anno, più volte ho provato – senza riuscirci – a fare come un bilancio, ho avuto l'impressione, per quanto riguarda lo scorrere del tempo, che da un lato sono passati tanti, tanti anni da quando, ho lasciato la mia famiglia di origine per far parte della famiglia religiosa delle FDZ, dall’altro sento in me ancora vivi i ricordi di un’infanzia e adolescenza sereni pur tra varie difficoltà e in particolare la lunga malattia e poi la perdita di mio padre. La decisione di rispondere alla chiamata del Signore inizialmente non è stata accettata benevolmente dalla mamma. Ella aveva riposto in me tanta speranza di aiuto essendo la primogenita.
Nel mio cammino emerge una duplice storia: quella dell’Amore di Dio per me e la storia della mia risposta al suo amore. Oggi, percepisco con particolare forza, il senso del mistero dell’amore gratuito di Dio, che avvolge la mia esistenza. Lui mi ha creata e mi ha chiamata per appartenere esclusivamente al Figlio suo Gesù, al di là di ogni mia povertà e fragilità; e mi ha chiamata a servirlo nella specifica missione delle FDZ. in Italia, negli Stati Uniti e nelle Filippine. La parola che meglio esprime ciò che sento e vivo è sicuramente: GRAZIE! Con essa riempirei tutto lo spazio disponibile per questa “testimonianza”. Grazie a Dio: per la vita, per la vocazione, per tutto! Grazie alla mia famiglia: che è stata il terreno buono, dove ho respirato la bellezza della vita cristiana, la semplicità, l’amore, l’onestà. Specialmente la mia mamma (rimasta vedova con quattro figli di cui il più piccolo aveva cinque anni) ha saputo essere un riferimento di bontà, di amore, di coraggio e di preghiera, si fidava di Dio.
Grazie alle tante persone che mi hanno aiutato a comprendere che qualcosa d’importante stava nascendo nella mia vita. Un grazie particolare alle FDZ nostre “vicine di casa”, esse ad Altamura erano nostre dirimpettaie. Infatti da loro fin dall’età Scuola Materna, noi bambini e la mia famiglia abbiamo imparato a pregare perché la Chiesa fosse arricchita di numerose vocazioni e questo secondo lo stile spirituale di Sant’Annibale M.
Nella partecipazione alla Eucarestia domenicale, celebrata nelle chiesa dell’Istituto pian piano ho scoperto che si poteva “donare” la propria vita a Dio e servirlo nel prossimo più bisognoso e indifeso. Il numeroso stuolo delle Suore FDZ era la più eloquente testimonianza, la loro vita donata per consolare, accogliere, amare centinaia di bimbe orfane, era uno spettacolo che non mi lasciava indifferente. La loro vita era una offerta densa di preghiera che, durante le celebrazioni liturgiche, con l’incenso, e le candele si innalzava a Dio, Padre e Signore della messe.
In occasione del mio cinquantesimo di professione religiosa, che provvidenzialmente coincide con l’Anno della Vita consacrata, il Giubileo della misericordia, mi piace ricordare un passo della Lettera di san Paolo agli Efesini, che mi ha accompagnata in quest’anno «Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo» (Ef 1,3). Porto dentro di me il passato come un tesoro prezioso, e vorrei sottolineare che «Tutto è opera di Dio, e con Maria canto il Magnificat!».Con Lei posso dire che Dio ha fatto grandi cose. È importante, guardando il mio percorso di vita, riconoscere le cose grandi che Dio ha fatto in me, per ringraziarlo ripetutamente e desiderare che ne faccia altre.
L’apertura a Dio mi spinge a chiedere il dono dell’entusiasmo spirituale fino alla fine dei miei giorni. Dio è amore, gioia, entusiasmo, trascina senza sconvolgere nulla. L’entusiasmo di Dio ci farà contagiare e trascinare tanti giovani dietro questa misteriosa scia di amore.
Suor M. Lisa Fineo, fdz