29 aprile 2012
La IV domenica
di Pasqua detta del “Buon Pastore” è dedicata alla
preghiera per le vocazioni.
Il tema che
il Santo Padre Benedetto XVI propone per la riflessione è
: Le Vocazioni dono della Carità di Dio. Tale riflessione ci
orienta alla preghiera per chiedere al “Padrone della messe”
l’abbondanza di questi doni per le numerose esigenze della grande
messe di oggi.
Le Vocazioni sono
un dono di amore di Dio per l’umanità e i chiamati rispondendo a
questo amore instaurano, a loro volta, una relazione viva e
particolare con Lui.
Siamo invitati a
manifestare la nostra capacità di risposta al suo Amore attraverso l’ascolto
della Parola, la preghiera, e l’offerta di noi stessi
insieme con Gesù, l’Amato, il Figlio prediletto del Padre.
Sant’Annibale M. Di
Francia, grande promotore della preghiera per le vocazioni,
scrive: “Riterrò che per la salvezza dei popoli, delle nazioni,
della società, della Chiesa, e specialmente dei bambini e della gioventù, la
evangelizzazione dei poveri, e per ogni altro bene spirituale e temporale, non
può esservi rimedio più efficace di questo, comandatoci da Gesù cioè pregare
perché Egli stesso susciti vocazioni, apostoli santi, sacerdoti che si
dedichino con amore alla salvezza dei fratelli”.
Preghiamo con intensità, affinché la nostra comunità (diocesana,/o religiosa,/o parrocchiale) viva questa giornata alla luce dell’amore ricevuto e donato nella varietà delle vocazioni che il Signore suscita nella Chiesa per il bene e la salvezza di tutti.
MESSAGGIO DEL SANTO PADRE
PER LA XLIX GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI.
29 APRILE 2012 - IV DOMENICA DI PASQUA
Tema: Le vocazioni dono della Carità di Dio
Cari fratelli e sorelle!
la XLIX Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, che sarà celebrata il 29 aprile 2012, quarta domenica di Pasqua, ci invita a riflettere sul tema: Le vocazioni dono della Carità di Dio.
La fonte di ogni dono perfetto è Dio Amore - Deus caritas est -: «chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui» (1 Gv 4,16). La Sacra Scrittura narra la storia di questo legame originario tra Dio e l’umanità, che precede la stessa creazione. San Paolo, scrivendo ai cristiani della città di Efeso, eleva un inno di gratitudine e lode al Padre, il quale con infinita benevolenza dispone lungo i secoli l’attuarsi del suo universale disegno di salvezza, che è disegno d’amore. Nel Figlio Gesù - afferma l’Apostolo - Egli «ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità» (Ef 1,4). Noi siamo amati da Dio “prima” ancora di venire all’esistenza! Mosso esclusivamente dal suo amore incondizionato, Egli ci ha “creati dal nulla” (cfr 2Mac 7,28) per condurci alla piena comunione con Sé.
Preso da grande stupore davanti all’opera della provvidenza di Dio, il Salmista esclama: “Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissato, che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi, il figlio dell’uomo, perché te ne curi?” (Sal 8,4-5). La verità profonda della nostra esistenza è, dunque, racchiusa in questo sorprendente mistero: ogni creatura, in particolare ogni persona umana, è frutto di un pensiero e di un atto di amore di Dio, amore immenso, fedele, eterno (cfr Ger 31,3). La scoperta di questa realtà è ciò che cambia veramente la nostra vita nel profondo. In una celebre pagina delle Confessioni, sant’Agostino esprime con grande intensità la sua scoperta di Dio somma bellezza e sommo amore, un Dio che gli era stato sempre vicino, ma al quale finalmente apriva la mente e il cuore per essere trasformato: “Tardi ti amai, bellezza così antica e così nuova, tardi ti amai. Sì, perché tu eri dentro di me e io fuori. Lì ti cercavo. Deforme, mi gettavo sulle belle forme delle tue creature. Eri con me, e non ero con te. Mi tenevano lontano da te le tue creature, inesistenti se non esistessero in te. Mi chiamasti, e il tuo grido sfondò la mia sordità; balenasti, e il tuo splendore dissipò la mia cecità; diffondesti la tua fragranza, e respirai e anelo verso di te, gustai e ho fame e sete; mi toccasti, e arsi di desiderio della tua pace” (X, 27.38). Con queste immagini, il Santo di Ippona cerca di descrivere il mistero ineffabile dell’incontro con Dio, con il Suo amore che trasforma tutta l’esistenza.
Si tratta di un amore senza riserve che ci precede, ci sostiene e ci chiama lungo il cammino della vita e ha la sua radice nell’assoluta gratuità di Dio. Riferendosi in particolare al ministero sacerdotale, il mio predecessore, il Beato Giovanni Paolo II, affermava che «ogni gesto ministeriale, mentre conduce ad amare e a servire la Chiesa, spinge a maturare sempre più nell’amore e nel servizio a Gesù Cristo Capo, Pastore e Sposo della Chiesa, un amore che si configura sempre come risposta a quello preveniente, libero e gratuito di Dio in Cristo» (Esort. ap. Pastores dabo vobis, 25). Ogni specifica vocazione nasce, infatti, dall’iniziativa di Dio, è dono della Carità di Dio! È Lui a compiere il “primo passo” e non a motivo di una particolare bontà riscontrata in noi, bensì in virtù della presenza del suo stesso amore «riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo» (Rm 5,5).
In ogni tempo, alla sorgente della chiamata divina c’è l’iniziativa dell’amore infinito di Dio, che si manifesta pienamente in Gesù Cristo. Come ho scritto nella mia prima Enciclica Deus caritas est, «di fatto esiste una molteplice visibilità di Dio. Nella storia d’amore che la Bibbia ci racconta, Egli ci viene incontro, cerca di conquistarci - fino all’Ultima Cena, fino al Cuore trafitto sulla croce, fino alle apparizioni del Risorto e alle grandi opere mediante le quali Egli, attraverso l’azione degli Apostoli, ha guidato il cammino della Chiesa nascente. Anche nella successiva storia della Chiesa il Signore non è rimasto assente: sempre di nuovo ci viene incontro - attraverso uomini nei quali Egli traspare; attraverso la sua Parola, nei Sacramenti, specialmente nell’Eucaristia» (n. 17).
L’amore di Dio rimane per sempre, è fedele a se stesso, alla «parola data per mille generazioni» (Sal 105,8). Occorre, pertanto, riannunciare, specialmente alle nuove generazioni, la bellezza invitante di questo amore divino, che precede e accompagna: esso è la molla segreta, è la motivazione che non viene meno, anche nelle circostanze più difficili.
Cari fratelli e sorelle, è a questo amore che dobbiamo aprire la nostra vita, ed è alla perfezione dell’amore del Padre (cfr Mt 5,48) che ci chiama Gesù Cristo ogni giorno! La misura alta della vita cristiana consiste infatti nell’amare “come” Dio; si tratta di un amore che si manifesta nel dono totale di sé fedele e fecondo. Alla priora del monastero di Segovia, in pena per la drammatica situazione di sospensione in cui egli si trovava in quegli anni, San Giovanni della Croce risponde invitandola ad agire secondo Dio: «Non pensi ad altro se non che tutto è disposto da Dio; e dove non c’è amore, metta amore e raccoglierà amore» (Epistolario, 26).
Su questo terreno oblativo, nell’apertura all’amore di Dio e come frutto di questo amore, nascono e crescono tutte le vocazioni. Ed è attingendo a questa sorgente nella preghiera, con l’assidua frequentazione della Parola e dei Sacramenti, in particolar modo dell’Eucaristia, che è possibile vivere l’amore verso il prossimo nel quale si impara a scorgere il volto di Cristo Signore (cfr Mt 25,31-46). Per esprimere il legame inscindibile che intercorre tra questi “due amori” – l’amore verso Dio e quello verso il prossimo - scaturiti dalla medesima sorgente divina e ad essa orientati, il Papa San Gregorio Magno usa l’esempio della pianticella: «Nel terreno del nostro cuore [Dio] ha piantato prima la radice dell’amore verso di Lui e poi si è sviluppato, come chioma, l’amore fraterno» (Moralium Libri, sive expositio in Librum B. Job, Lib. VII, cap. 24, 28; PL 75, 780D).
Queste due espressioni dell’unico amore divino, devono essere vissute con particolare intensità e purezza di cuore da coloro che hanno deciso di intraprendere un cammino di discernimento vocazionale verso il ministero sacerdotale e la vita consacrata; ne costituiscono l’elemento qualificante. Infatti, l’amore per Dio, di cui i presbiteri e i religiosi diventano immagini visibili - seppure sempre imperfette - è la motivazione della risposta alla chiamata di speciale consacrazione al Signore attraverso l’Ordinazione presbiterale o la professione dei consigli evangelici. Il vigore della risposta di san Pietro al divino Maestro: «Tu lo sai che ti voglio bene» (Gv 21,15), è il segreto di una esistenza donata e vissuta in pienezza, e per questo ricolma di profonda gioia.
L’altra espressione concreta dell’amore, quello verso il prossimo, soprattutto verso i più bisognosi e sofferenti, è la spinta decisiva che fa del sacerdote e della persona consacrata un suscitatore di comunione tra la gente e un seminatore di speranza. Il rapporto dei consacrati, specialmente del sacerdote, con la comunità cristiana è vitale e diventa anche parte fondamentale del loro orizzonte affettivo. Al riguardo, il Santo Curato d’Ars amava ripetere: «Il prete non è prete per sé; lo è per voi» (Le curé d’Ars. Sa pensée – Son cœur, Foi Vivante, 1966, p. 100).
Cari Fratelli nell’episcopato, cari presbiteri, diaconi, consacrati e consacrate, catechisti, operatori pastorali e voi tutti impegnati nel campo dell’educazione delle nuove generazioni, vi esorto con viva sollecitudine a porvi in attento ascolto di quanti all’interno delle comunità parrocchiali, delle associazioni e dei movimenti avvertono il manifestarsi dei segni di una chiamata al sacerdozio o ad una speciale consacrazione. È importante che nella Chiesa si creino le condizioni favorevoli affinché possano sbocciare tanti “sì”, quali generose risposte alla chiamata di amore di Dio.
Sarà compito della pastorale vocazionale offrire i punti di orientamento per un fruttuoso percorso. Elemento centrale sarà l’amore alla Parola di Dio, coltivando una familiarità crescente con la Sacra Scrittura e una preghiera personale e comunitaria attenta e costante, per essere capaci di sentire la chiamata divina in mezzo a tante voci che riempiono la vita quotidiana. Ma soprattutto l’Eucaristia sia il “centro vitale” di ogni cammino vocazionale: è qui che l’amore di Dio ci tocca nel sacrificio di Cristo, espressione perfetta di amore, ed è qui che impariamo sempre di nuovo a vivere la “misura alta” dell’amore di Dio. Parola, preghiera ed Eucaristia sono il tesoro prezioso per comprendere la bellezza di una vita totalmente spesa per il Regno.
Auspico che le Chiese locali, nelle loro varie componenti, si facciano “luogo” di attento discernimento e di profonda verifica vocazionale, offrendo ai giovani e alle giovani un saggio e vigoroso accompagnamento spirituale. In questo modo la comunità cristiana diventa essa stessa manifestazione della Carità di Dio che custodisce in sé ogni chiamata. Tale dinamica, che risponde alle istanze del comandamento nuovo di Gesù, può trovare eloquente e singolare attuazione nelle famiglie cristiane, il cui amore è espressione dell’amore di Cristo che ha dato se stesso per la sua Chiesa (cfr Ef 5,32). Nelle famiglie, «comunità di vita e di amore» (Gaudium et spes, 48), le nuove generazioni possono fare mirabile esperienza di questo amore oblativo. Esse, infatti, non solo sono il luogo privilegiato della formazione umana e cristiana, ma possono rappresentare «il primo e il miglior seminario della vocazione alla vita di consacrazione al Regno di Dio» (Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris consortio, 53), facendo riscoprire, proprio all’interno della famiglia, la bellezza e l’importanza del sacerdozio e della vita consacrata. I Pastori e tutti i fedeli laici sappiano sempre collaborare affinché nella Chiesa si moltiplichino queste «case e scuole di comunione» sul modello della Santa Famiglia di Nazareth, riflesso armonico sulla terra della vita della Santissima Trinità.
Con questi auspici, imparto di cuore la Benedizione Apostolica a voi, Venerati Fratelli nell’episcopato, ai sacerdoti, ai diaconi, ai religiosi, alle religiose e a tutti i fedeli laici, in particolare ai giovani e alle giovani che con cuore docile si pongono in ascolto della voce di Dio, pronti ad accoglierla con adesione generosa e fedele.
Dal Vaticano, 18 ottobre 2011
BENEDETTO XVI
© Copyright 2011 - Libreria Editrice Vaticana
Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni
Introduzione generale
La IV domenica di Pasqua detta del “Buon Pastore” è dedicata alla preghiera per le vocazioni.
Il tema che il Santo Padre Benedetto XVI propone per la riflessione è : Le Vocazioni dono della Carità di Dio. Tale riflessione ci orienta alla preghiera per chiedere al “Padrone della messe” l’abbondanza di questi doni per le numerose esigenze della grande messe di oggi.
Le Vocazioni sono un dono di amore di Dio per l’umanità e i chiamati rispondendo a questo amore instaurano, a loro volta, una relazione viva e particolare con Lui.
Siamo invitati a manifestare la nostra capacità di risposta al suo Amore attraverso l’ascolto della Parola, la preghiera, e l’offerta di noi stessi insieme con Gesù, l’Amato, il Figlio prediletto del Padre.
Sant’Annibale M. Di Francia, grande promotore della preghiera per le vocazioni, scrive: “Riterrò che per la salvezza dei popoli, delle nazioni, della società, della Chiesa, e specialmente dei bambini e della gioventù, la evangelizzazione dei poveri, e per ogni altro bene spirituale e temporale, non può esservi rimedio più efficace di questo, comandatoci da Gesù cioè pregare perché Egli stesso susciti vocazioni, apostoli santi, sacerdoti che si dedichino con amore alla salvezza dei fratelli”.
In questa liturgia eucaristica preghiamo con intensità, affinché la nostra comunità (diocesana,/o religiosa,/o parrocchiale) viva questa giornata alla luce dell’amore ricevuto e donato nella varietà delle vocazioni che il Signore suscita nella Chiesa per il bene e la salvezza di tutti.
Durante la processione d’ingresso, insieme al Celebrante alcuni fedeli portano all’altare: - una stola sacerdotale;
- una lampada accesa ( segno della vita contemplativa)
- un simbolo carismatico della nostra Congregazione
- due fedi matrimoniali;
Invito all’atto penitenziale
- Signore, tu buon Pastore, offri la tua vita per condurci alle sorgenti della vita. Noi spesso non ci siamo lasciati guidare dal tuo esempio e dalla tua Parola. Ti chiediamo perdono. Signore pietà.
- Cristo, tu ci ami e hai dato la vita per noi, ma il nostro amore per i fratelli spesso è caratterizzato da interesse e tornaconto. Ti chiediamo perdono, Cristo pietà.
- Signore, pastore universale che non escludi nessuno dalla tua amorosa sollecitudine, noi, nel vivere il comandamento dell’amore, non esprimiamo solidarietà e fratellanza ma preferenze e indifferenza per la salvezza dei nostri fratelli. Ti chiediamo pedono. Signore pietà.
Introduzione alle letture
L’evento della Pasqua segna un punto fondamentale nel dialogo di amore tra Dio e l’uomo. L’amore di Gesù diventa per l’uomo, la pietra angolare su cui costruire propria esistenza e ogni progetto umano.
La sua morte e risurrezione sono l’icona vivente di ogni vocazione che vive in ascolto della sua Parola, di affidamento alla volontà del Padre, e di servizio ai fratelli. Gesù, il buon pastore, dà la vita e si dona per la salvezza delle sue pecore.
Preghiera dei Fedeli
Innalziamo la nostra preghiera al Signore che ci ha radunati con la forza del suo amore, lo ringraziamo per tutti i suoi doni, e gli chiediamo di suscitare nel cuore di tanti giovani, ragazzi e ragazze la gioia di rispondere al suo amore col dono della propria vita.
Preghiamo insieme e diciamo: Buon Pastore, ascoltaci!
- Per la Chiesa, a cui hai affidato la Buona Notizia, sappia aiutare i giovani a rispondere alla tua chiamata e a sperimentare il fascino dell’Amore al servizio del Regno. Preghiamo
- Per quanti si consacrano al Signore con la povertà, la castità e l’obbedienza, siano segni trasparenti di dedizione a Dio e ai fratelli e annuncino con la loro vita il primato del Regno e il comandamento dell’amore gratuito. Preghiamo
- Per quanti sono chiamati alla vita matrimoniale, vivano nella fedeltà generosa e feconda così da rispondere al progetto di amore di Dio, e sappiano accompagnare i figli nella scelta della vocazione. Preghiamo
- Per gli educatori, formino le giovani generazioni a scoprire e a vivere con impegno il progetto di vita a cui il Signore li chiama e a coltivare sentimenti di bontà, di amore e di servizio gioioso al prossimo. Preghiamo
- Per noi qui presenti, invitati a chiedere al “Signore della messe” che mandi operai nella sua messe che è grande, comprendiamo sempre meglio che in questa richiesta è racchiuso il segreto di salvezza della Chiesa e della società e ci impegniamo a chiedere i buoni operai con preghiera quotidiana e fiduciosa. Preghiamo
Preghiamo
O Dio, nostro Padre, tu vuoi servirti della nostra capacità di amare per raggiungere ogni uomo e ogni donna di questo tempo.
Fa’ che nessuno rinunci a rispondere alla tua chiamata per mancanza di evangelizzatori. Moltiplica, per la salvezza dell’umanità, il dono di sacerdoti santi, secondo il tuo Cuore, educatori instancabili, genitori che sappiano educare i figli ad amare gratuitamente e comprender che rispondere al tuo amore si può e rende davvero felici. Per Cristo nostro Signore. AMEN
Presentazione dei doni: Si portino all’altare: pane, vino, acqua
Dopo la Comunione: Si recita insieme la preghiera per la 49ma Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni
Si può concludere la Celebrazione Eucaristica con la seguente benedizione solenne.
Celebrante: Dio onnipotente, amore che chiama alla vita ogni creatura, susciti in voi il desiderio di rispondere al suo amore con una vita vissuta nel segno del rendimento di grazie e vi illumini per comprendere sempre meglio la necessità di pregare per ottenere gli operai del Vangelo.
Tutti: Amen
Celebrante: Il Signore Gesù, il buon Pastore che dona la vita per tutti noi, vi aiuti a scoprire sempre più il senso della vita come chiamata al dono totale di sé e dia gioia a coloro che si stanno preparando per una vita di totale consacrazione a Lui per il bene dei fratelli.
Tutti: Amen
Celebrante: Lo Spirito Santo che è stato riversato nei nostri cuori e che dà vita ad ogni nostro desiderio di bene ci conceda di fare nostri gli interessi del Cuore di Dio, soprattutto la salvezza dell’umanità per mezzo di molti e santi operai del Vangelo che aiutino i giovani a saper fare scelte coraggiose per l’avvento del Regno. Tutti: Amen
SETTIMANA DI PREGHIERA PER I BUONI OPERAI DELLA MESSE
Domenica
Padre della vita, ti benediciamo per il Tuo immenso Amore perché in questo giorno, Pasqua della settimana, ci dai la gioia di celebrare la gloriosa resurrezione del tuo Figlio.
Convocati dallo Spirito Santo per obbedire alla Parola del Vangelo: “Pregate il Padrone della messe perché mandi operai nella sua messe”, rinnoviamo il nostro impegno ad essere preghiera incessante per i buoni operai e a vivere la compassione per i piccoli e per i poveri.
Sulle orme di Padre Annibale, concedici di rispondere fedelmente alla Tua chiamata perché impariamo a contemplare ogni giorno il volto del Tuo Figlio nei tanti volti stanchi ed abbandonati del nostro tempo.
Accogli per le mani di Maria, l’offerta gioiosa della nostra vita; manda il Tuo Angelo a vegliare sul nostro cammino e per l’intercessione di Sant’Antonio di Padova, guarda con bontà ai bisogni dei nostri benefattori.
Nel Nome SS. di Gesù tuo Figlio e nostro Signore. Amen.
Lunedì
Padrone della messe, all’inizio di questo nuovo giorno, Ti lodiamo e Ti benediciamo perché nella Tua grande misericordia ci hai chiamati a vivere in questa comunità per lavorare insieme nel Tuo campo.
Nel Tuo Figlio, “che intercede sempre a nostro favore ”, accogli o Padre, la voce che da un confine all’altro della terra implora incessantemente il dono inestimabile dei buoni operai.
Fa’ che sulle orme di P. Annibale, “non ci risparmiamo in nulla” per il Rogate, ma doniamo generosamente la nostra vita nella supplica per gli operai per il Regno, nell’attenzione alle vocazioni nella Chiesa e nel servizio ai piccoli e ai poveri.
Nelle mani di Maria, Madre e Regina della Rogazione Evangelica, poniamo oggi la nostra vita. Concedi che il Tuo Angelo continui a custodirci nella pace e ricompensa, per intercessione di S. Antonio di Padova, coloro che ci fanno del bene.
Nel Nome SS. di Gesù tuo Figlio e nostro Signore. Amen
Martedì
Padre ricco di compassione, noi Ti lodiamo e Ti rendiamo grazie perché il Tuo sguardo si è posato su di noi con il dono della vita. Ci hai pensati ad immagine del Tuo Figlio e ci hai donato lo Spirito perché collaborassimo alla Tua opera di Redenzione.
Col dono del Rogate, hai posto la nostra comunità nel cuore della Chiesa perché in comunione con il Santo Padre, i Vescovi e il popolo di Dio, lavori nella Tua vigna e si dedichi ai bisogni dei piccoli e dei poveri.
Per intercessione di S. Antonio di Padova, buon operaio della messe e servo dei poveri e dei sofferenti, conserva nella comunione e nella fedeltà la nostra comunità e ricompensa coloro che, per amore del Tuo Nome, ci sostengono materialmente e spiritualmente.
Accetta, per le mani di Maria, Madre del tuo Figlio, l’offerta di tutti noi stessi.
Nel Nome SS. di Gesù tuo Figlio e nostro Signore. Amen
Mercoledì
Ti benediciamo o Padre, sorgente della vita, per Gesù Cristo tuo Figlio, modello degli operai evangelici.
In Lui ci hai manifestato il tuo amore per i piccoli e i poveri e ci hai chiamati a vivere
Rinnoviamo o Padre, l’offerta di tutti noi stessi per il Rogate del tuo Figlio, e l’impegno ad implorare con tutte le nostre forze gli operai per il Regno, e a lavorare instancabilmente per
Affidandoci alla Vergine Maria che ha custodito
Nel Nome SS. di Gesù tuo Figlio e nostro Signore. Amen.
Giovedì
Cristo Gesù Buon Pastore, Ti ringraziamo per avere chiamato ciascuno di noi alla vita della grazia e ad una speciale unione con Te, mediante la consacrazione religiosa. Aiutaci oggi ad amare come Tu ci hai amato, fino al dono della vita per il tuo gregge.
Il tuo Santo Spirito vinca le nostre resistenze e sostenga la nostra debolezza, affinché con la nostra vita orante ed operosa, rendiamo gloria al Padre che è nei cieli ed otteniamo gli apostoli santi per il Tuo popolo.
Fa’ che come Padre Annibale, sappiamo contemplare il Tuo volto nell’Eucarestia, per divenire pane spezzato per i fratelli e dare tutta la nostra vita, perché
Alla maggiore consolazione del Tuo Cuore. Amen
Venerdì
Padre buono, Tu non hai risparmiato il Tuo Figlio ma lo hai dato per tutti noi, perché fossimo redenti nel Suo Sangue.
Con
Concedici o Padre, di “raccogliere dalle labbra adorabili” del Cristo Crocifisso,
Maria,
Nel Nome SS. di Gesù tuo Figlio e nostro Signore. Amen
Sabato
O Padre, nella pienezza dei tempi, hai rivolto lo sguardo all’umiltà della beata Vergine Maria e l’hai colmata della Tua Grazia perché diventasse degna Madre del Tuo Figlio.
Sull’esempio di Lei che ha custodito
Obbedienti come Maria, a questo divino comando, ci impegniamo a mettere tutte le nostre energie al servizio dell’umanità, specialmente dei piccoli e dei poveri, nelle messi sconfinate del mondo.
Desideriamo essere tutti di Maria o Signore per essere tutti tuoi. Donaci per mezzo del tuo Angelo, la luce della sapienza e per l’intercessione di sant’Antonio di Padova, colma della Tua misericordia i nostri benefattori.
Nel Nome SS. di Gesù tuo Figlio e nostro Signore. Amen.
Madre Signore, apostoli santi, nella Tua Chiesa