Nei giorni 9-14 maggio la Madre generale si è recata in visita fraterna alle consorelle delle comunità di Pllane e di Scutari (Albania).
La visita è coincisa con la festa dell’abetario (Alfabeto), giorno 10 maggio, organizzata dalla nostra Scuola “Effata”di Pllane per gli alunni della prima classe. In tale occasione la Madre ha gioito insieme alle consorelle della comunità per il lavoro apostolico che si svolge nella nostra scuola, unica in Albania per l’inserimento dei bambini sordi. Durante la festa, infatti, il momento più commovente è stato quando alcuni bambini sordi della nostra Casa di accoglienza hanno potuto esprimere attraverso un dialogo con l’insegnante i progressi fatti nel rispondere alle domande loro rivolte.
Attualmente la Casa di accoglienza ospita circa 30 tra bambini e bambine sordi provenienti dai Villaggi dell’Albania; essi, nella nostra casa e nella nostra scuola trovano un luogo dove, con il dovuto supporto, possono imparare a superare le loro difficoltà e inserirsi normalmente tra i loro coetanei.
Giorno 12 la Madre generale si è recata a Scutari, seconda comunità. Il lavoro di pastorale vocazionale, la catechesi, la preparazione ai sacramenti e l’animazione della Liturgia, in alcuni villaggi lontani che con tanto sacrificio svolgono le nostre consorelle contraddistingue la piccola comunità.
Nella casa sono ospitate anche circa 10 studentesse universitarie che in essa trovano un punto di riferimento sicuro e un luogo di formazione e supporto per la loro formazione umana e cristiana.
Infine nei giorni 13 e 14, insieme alla Madre Raffaella, superiora di Pllane, la Madre generale ha partecipato all’incontro per i Superiori generali e provinciali delle Congregazioni presenti in Albania. Il convegno per il numero elevato di partecipanti si è svolto presso l’International Hotel a Tirana. E’ stato un incontro durante il quale, con la partecipazione dei Vescovi, tutti i religiosi e le religiose si sono confrontati per rendere la loro presenza sempre più annuncio del Vangelo, in una terra che nonostante le sofferenze di persecuzioni di vario genere, ha sempre mostrato un forte attaccamento alla fede e oggi desidera esprimere al meglio le sue potenzialità, per costruire un futuro di pace e di fratellanza.
Un augurio particolare va alle consorelle Albanesi che sono chiamate in prima persona a servire il loro popolo con la forza del Vangelo e del Rogate perché anche in Albania la messe è tanta e gli operai sono pochi!