Suor M. Nunzia Incampo

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Altamura, 29 aprile


 

Suor M. Nunzia  di S. Michele Arcangelo

 

 

Al battesimo Angela

Nata ad Altamura (Bari) il 14/09/1926

Figlia di Paolo e di Teresa Guglielmi

 

Entrata in Istituto il 28/02/1950

Ammessa al Noviziato (Roma)19/03/1952

Professa temporanea (Roma) il 19/03/1954

Professa perpetua (Altamura) 16/07/1959

 

Deceduta nella comunità di Altamura

il  29 aprile 2013 all'età di 86. 

 

 

 

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HANNO SCRITTO:

 

    

Ci uniamo a Sr M. Luisa, a tutta la comunità di Altamura, a Sr Loreta e famiglia per la perdita di Sr M. Nunzia che affidiamo alla misericordia del Signore. Ho conosciuto Sr M. Nunzia a Roma e la ricordo con affetto e simpatia per la sua vena umoristica e per la sua generosità e spirito di sacrificio per tutte le bambine e ragazze a lei affidate a cui dava tutto il suo amore. Assicuriamo la nostra preghiera.  Suor M. Stella

 

 

Carissima Sr. Nunzia,

si conclude oggi, il nostro stare insieme in questa vita terrena.

Sei volata in cielo, incontro allo Sposo, senza dirci una parola, silenziosa, così come sei vissuta, nella tua lunghissima sofferenza.

Hai incarnato il Cristo Crocifisso, offrendoti vittima per Lui.

Sei diventata altare sulla quale ti sei offerta, consumandoti con amore smisurato, giorno dopo giorno.

Ricordiamo il tuo viso distrutto dal dolore, sempre pronto ad illuminarci con dolci sorrisi.

Le tue parole ci davano forza e ci incoraggiavano al bene, univano i nostri cuori perché tu manifestavi la bontà del Padre.

Suor Nunzia le parole non possono esprimere tutto quello che c’è nei nostri cuori. I ricordi belli che porteremo per sempre con noi, sono tanti, la cosa più bella però è l’esempio di una vita vissuta per amore di Gesù e dei fratelli.

Ti vogliamo bene, Suor Nunzia.          (Ambrosecchia Rosanna)

 

Ricordando Sr. NUNZIA

 

Carissima Sr. Nunzia, chi lo avrebbe mai detto che dopo circa 35 anni ci saremmo ritrovate insieme nella stessa Comunità?

Ero giovanissima, quando ti conobbi nella comunità di Roma ed ho vivo il tuo ricordo quando tu impegnata al  guardaroba delle nostre ragazze a Roma, eri per me una sorella maggiore.

Ogni lunedì ti vedevo stendere nella nostra grande terrazza un enorme carrello di biancheria e se potevo darti una mano lo facevo molto volentieri e mi divertivo tantissimo, quando il carrello si svuotava, ti prendevo di peso, ti mettevo dentro e spingendoti ti conducevo per tutta la terrazza. Cercavi come potevi di svincolarti dalle mie grinfie ma ero sempre io vincitrice. Mi dicevi lasciami e vai a giocare con le tue coetanee ed io di rimando: “È con te che voglio giocare, non avendo scelta, cedevi.

E quante volte di pomeriggio quando seguivo le ragazze nei compiti, per la mia inesperienza, li gridavo e tu da sorella maggiore venivi con tenerezza, che era proprio nel tuo stile, mi dicevi: “Vedo che sei stanca, sparisci per una buona mezz’ora, vattene in terrazza o in giardino, dove vuoi, distraiti un po’, con le ragazze ci sto io, non preoccuparti. Questo gesto fraterno era molto importante per me perché, non solo, mi serviva per rilassarmi ma soprattutto per riprendere quota e per seguire meglio le ragazze nell’adempimento dei loro compiti scolastici e ciò rinsaldava il mio affetto verso te.

Ma quello che più mi rimane impresso di te, mia diletta sorella, è la dolcezza con cui mi esortavi a stare calma, a non gridare le ragazze e a trattarle con delicatezza, parlando con tono sommesso. Purtroppo arrivò il tempo in cui tu fosti trasferita ed io soffrii moltissimo per la tua partenza. Quando due anni fa la Madre Generale mi trasferì ad Altamura, il mio pensiero corse subito a te, e anche se mi costava lasciare ancora una volta Roma, il ritrovarti mi dava gioia. Ricordo come mi accogliesti con il tuo sorriso largo, affettuoso e compiacente. Sì, era palese la tua gioia nel rivedermi, gioia da me pienamente condivisa. Ma quello che più mi colpiva di te,  tornando indietro nel tempo, era il Bene grande che ti volevano le ragazze. Tutte, ti volevano bene e tutte scherzavano volentieri con te. Il tuo carattere allegro e festoso faceva trovare subito tutti a loro agio. Nei tuoi lunghi anni trascorsi nelle nostre case di Roma, Casavatore(NA), Oria e Altamura, hai lasciato il segno. Tutte ricordiamo la tua totale donazione verso le nostre bambine e verso quanti ti chiedevano qualsiasi favore. Mai ti sei tirata indietro, eri sempre pronta e disponibile e soprattutto quello che facevi era dettato dal cuore.

Nunzietta cara, tutte noi, lasciatemelo dire, oggi, soffriamo per la tua dipartita. È vero che con la morte la vita non è tolta ma trasformata e la tua da parecchi anni, è stata  trasformata dalla sofferenza e dalla tua totale offerta al Signore. Ci conforta il pensare che anche Gesù ha pianto per la perdita di Lazzaro e se oggi i nostri occhi sono rigate di lacrime non è perché la Fede non abita i nostri cuori ma perché ti vogliamo bene e sentiamo tanto la tua mancanza e sia pur nel dolore dico a nome di tutti al Signore:

 

“Scusa la nostra debolezza ma, nello stesso tempo, grazie perché hai donato al nostro Istituto una suora tutta dedita al sacrificio e al dono totale di sé e spesa all’amore Tuo e del prossimo e per dirla con una sola parola una suora “Santa”.

A Sr. Loreta, con la quale ho condiviso sei anni di lavoro apostolico a Roma, con le giovani universitarie dico, anche se ora sei nel dolore, il tuo cuore sia nella gioia perché per quando ha sofferto e insieme offerto facendo della sua vita un vero olocausto per l’Istituto e la sua famiglia  , puoi essere orgogliosa perché Sr. Nunzia è ed è stata una “suora speciale”.

 Alla sorella Maria, al fratello Peppino, alla cognata e a tutti i nipoti oso dire: questo funerale è gioia per tutti perché veramente Sr. Nunzia così come è vissuta nel silenzio, nel silenzio se n’è andata. Non ha dato fastidio a nessuno né in vita né in morte.

 Con tutta sincerità posso affermare che nella sua umiltà e bontà dove la mettevi là stava. Non si lamentava mai e con il suo carattere allegro e gioioso tutti conquistava. Riteniamoci fortunati per ave avuto dal buon Dio un così grande dono ed imitiamo quanto ci ha trasmesso.

Sì, anche se il dolore un po’ ci prende è un dolore avvalorato dalla Fede perché la nostra sorella Sr. Nunzia ora più che mai ci guarda dal cielo e ci guida con il suo luminoso esempio sul cammino della santità che lei ha percosso non con i piedi ma con le ali proprio come un angelo, non a caso il suo nome anagrafico era Angela e in religione era di San  Michele Arcangelo.

Ciao Nunzietta, angelo, non solo mio, ma di tutti noi.

Un grazie sentito alle sorelle di questa comunità in particolare  a coloro che con amorevolezza si sono prodigate per la sua salute e le sono state vicino con affetto e dedizione, alle nostre collaboratrici e ai volontari che ci hanno fatto corona con la loro affettuosa vicinanza e partecipazione, alle sorelle delle varie comunità qui convenuti, a quanti hanno partecipato a questa celebrazione e in modo particolare a Padre Angelo nostro confratello, che ha presieduto questa Eucaristia.

Sr. Nunzia, ciao, tu hai pienamente consacrato la vita al Signore: ora,  vai incontro allo Sposo con la lampada accesa per ricevere la corona regale  e la meritata pace che non conosce tramonto. Ricordaci tutti al Signore e intercedi perché la nostra famiglia religiosa e la Chiesa sia arricchita di sante vocazioni.

 

 

 

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